GARIBALDI FU FERITO

letture e canti
di speranze e disinganni

Caprera terra isolata fra le coste a nord della Sardegna e la Corsica, ritiro del guerriero del marinaio del corsaro, poteva essere il segno della resa, invece la scelta e l’acquisto dell’isola segna nella vita di Giuseppe Garibaldi un passaggio tra la fase dell’avventuriero idealista e la matura visione che costruisce e unifica.
Ma Garibaldi era uomo sempre pronto a combattere per la libertà dei popoli e contro l’ingiustizia ovunque si rendesse manifesta, un cittadino del mondo, nell’ epoca dei nazionalismi. Gli ideali che hanno sempre dominato i pensieri di Garibaldi sono riusciti a rendere la sua vita un’epopea universale.
La sua ferita fu ben più e ben più profonda di una ferita della carne, fu la ferita dell’ idealista a cui viene impedito da calcoli politici di dar corpo e compimento ai suoi ideali e allora: “Obbedisco!” e poi ancora Caprera, ultimo rifugio, forse ultima speranza.
Lo spettacolo è realizzato da tre attori\musicisti, (Pardo Fornaciari, Siliana Fedi, Gabriele Ara) che , muovendosi tra lettere, documenti,ricordi, riflessioni, opportunamente contrappuntate da musica e canti dell’Ottocento risorgimentale delineano un profilo di Garibaldi che supera la semplice agiografia e l’icona.

PARDO FORNACIARI
Pardo Fornaciari eclettico intellettuale con la passione per il canto. Di lui son note le ricerche sull’incontro tra le culture ebraica e cristiana, spaziando dalla storia della linguistica alle manifestazioni del pensiero. Nel campo delle tradizioni popolari Pardo ha raccolto e riscoperto diversi testi, tra cui alcuni che vengono presentati nella serata.

SILIANA FEDI
Inizia la sua attività di artista nel 1979 come attrice. Si forma in parte alla Scuola di Teatro Nuova Scena di Bologna e successivamente attraverso una molteplicità di stages. Dal 1980 al 1992 lavora nel Teatro di Piazza o D’Occasione di Prato che ottiene diversi premi nazionali e riconoscimenti internazionali. Studia danza contemporanea e classica. Nel 1995 inizia lo studio del canto con insegnanti di valore internazionale. Nel 2000 fonda insieme a Gabriele Ara l’associazione Octava Rima nella quale lavora come attrice, regista e cantante di musica folk e di musica antica.

GABRIELE ARA
Ha una formazione personale classica sostanziata nella laurea in lettere. Come artista si forma già dagli anni ’80 come mimo attore e successivamente come musicista (polistrumentista) e cantante di musica folk e di musica antica. Da sottolineare la sua attitudine all’improvvisazione poetica. Dal 2000 lavora nell’associazione Octava Rima da lui cofondata.

I canti:

Numi voi siete spietati – inno d’autore anonimo, che ricorda i morti nella fallita insurrezione del 1834
Le dieu des bonnes gens canzone teista di Pierre-Jean de Béranger
Inno all’albero – canto di anonimo, celebra il rivoluzionario albero della libertà del tardo Settecento. Prediletto da Giuseppe Mazzini che amava cantarlo accompagnandosi con la chitarra
Nel mezzo dello mar c’è quattro antenne stornello popolare toscano
Milonga anarchica – di autore anonimo argentino
Inno di battaglia dei volontari della Repubblica del Rio Grande do Sul
E semo livornesi – inno popolare rivoluzionario e risorgimentale
Diceva un codino – canzone popolare reazionaria toscana d’epoca successiva al 1849
Il papa è andato via – Poesia di Goffredo Mameli musicata da autore sconosciuto
Le consorelle di San Pelagio – di Pardo Fornaciari
La Marsigliese dei preti – parodia sarcastica della Marseillaise di autore garibaldino sconosciuto
La Maria Antonia – versi di Francesco dall’Ongaro su musica popolare livornese
La trafila garibaldina – versi di Pardo Fornaciari su aria tradizionale da cantastorie
La morte di Anita Garibaldi – di Massimo D’Ursi e Sergio Liberovici
La morte del padre Ugo Bassi – di cantastorie anonimo su musica di G.Verdi
La fuga per la Toscana – di cantastorie anonimo
La moglie del garibaldino – popolare, rielaborazione di N.Svampa
Camicia rossa garibaldina – ritmo di marcia delle camicie rosse di Rocco Traversa; musica di Luigi Pantaleone
E a Roma a Roma – canto garibaldino di autore anonimo
Rondinella pellegrina – di Tommaso Grossi e di anonimo livornese
E preti e frati e moderati – stornello popolare, di anonimo
Fate largo quando passa la brigata Garibaldi – Inno delle Brigate Garibaldi, nella versione della III brigata “Oberdan Chiesa”; d’autore anonimo

I testi letti e recitati sono tratti dal Poema autobiografico di Giuseppe Garibaldi, dal Carteggio con Speranza Schwarz, dalla biografia di Gustavo Sacerdote (Rizzoli, Milano 1933)

ESIGENZE TECNICHE

Palco minimo m. 5 x 5 provvisto di scehrmo per videoproiezione.
Piazzato luci. Videoproiettore.
Amplificazione: 2 casse min.100 watt l’una; mixer 8 canali; 2 DI box; 2 casse spie; 3 radiomicrofoni ad archetto; cablaggio adeguato.

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