I GIULLARI DI DIO

Progetto di teatro/musica

Il termine “Giullari di Dio” come venivano indicati alcuni predicatori da S. Francesco d’Assisi a Iacopone da Todi non è frutto di un’invenzione poetica di qualche fantasioso letterato del Tre o Quattrocento, ma è la qualifica che loro stessi si sono dati in riferimento al linguaggio e al modello di rappresentazione che avevano davanti al pubblico.

D’altra parte pensieri rivoluzionari come quelli di Francesco d’Assisi o Jacopone da Todi che proponevano glorificazioni e innamoramento verso ogni creatura, anche la più misera e turpe, poichè “ogni cosa è degna e santa in quanto opera di Dio”, aveva necessariamente bisogno di un linguaggio e di una gestualità fuori dai canoni, al limite della blasfemia.

Produrre commozione anche attraverso il riso, talvolta anche non disdegnando il paradosso fino a certe punte di sarcasmo ma sempre nella verità e nella genuinità è una delle condizioni fondamentali che costantemente andavano ricercando.
Dice Francesco: “L’averci creati è un dono stupendo del Signore. La vita è un premio ineguagliabile. Noi che l’abbiamo ricevuto dobbiamo mostrare a chi ce l’ha donato, una incontenibile felicità e non ci può costare molta fatica. Noi, che dal nostro Creatore in ogni momento siamo sommersi da doni e atti d’amore, come pazzi dovremmo ridere e danzare per la felicità!”

Il progetto che presentiamo vuole riproporre alcuni fra i passi più importanti e accattivanti degli scritti pervenutici di questi “affabulatori della parola sacra”.
Una serata dedicata ai grandi predicatori (S. Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi, S. Bernardino da Siena, S. Caterina da Siena, S. Giovanni della Croce, Roberto d’Arbrissel, Benedetto Cornetta, Diotisalvi da Firenze, etc…), con laude e musiche adeguate all’epoca , o meglio “alle epoche” per richiamare alla memoria dei contemporanei i modi tuttaffatto particolari e umanissimi di rapportarsi con il sacro e di comunicare il messaggio e la novella del divino sull’onda del riso, della favola, del racconto e della giullarata.

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